Zigoli delle nevi (Plectrophenax nivalis) La Lessinia, nome che deriva dai monti Lessini, situata a ridosso delle Prealpi veronesi è stata la destinazione di un viaggio fotografico invernale con alcuni amici.
Il posteggio vicino al rifugio di Bocca di Selva è ormai famoso tra i fotografi per la numerosa frequentazione in inverno di Zigoli delle nevi e Fringuelli alpini che vi si ritrovano a stormi attirati dal mangime distribuito in abbondanza.
Aldilà però di questo luogo, che per la comodità e facilità di scatto rende facile ottenere belle immagini di avifauna non comune, la Lessinia merita secondo me di essere visitata lontano dalla calca fotografica, che dopo i primi momenti di entusiasmo fa svanire d’incanto ogni sensazione di contatto con la natura.
La foto in se, per quanto bella, non può soddisfare quanto vivere in prima persona un luogo con le sue atmosfere e incontri inaspettati.
L’obiettivo, inizialmente puntato sugli Zigoli delle nevi e i Fringuelli alpini, si è spostato dopo qualche ora di scatti, verso lo splendido paesaggio ammantato di neve che, di prima mattina e al tramonto, con la nebbia che ricopre in lontananza la pianura, crea un’atmosfera magica.


Fringuello alpino (Montifringilla nivalis) Abitando in Appennino reggiano ero particolarmente interessato a quelle montagne che vedevo in lontananza verso il veneto in alcuni giorni di cielo terso e ho deciso così di fermarmi un giorno in più salutando gli amici e pernottando all’Albergo Leso comodo punto di partenza per l’esplorazione dei dintorni.
Il giorno dopo avrei esplorato la zona, cercando di scoprire qualcosa di più sul territorio e i suoi abitanti.
La Lessinia per chi ha tempo di fermarsi offre molto di più, il giorno dopo l’arrivo oltre ad aver visitato il grazioso paese di Bosco Chiesanuova, ho fatto un giro naturalistico per i dintorni visitando sia la zona di Camposilvano dove avevano avvistato pochi giorni prima i Beccofrusoni, sia la foresta di abeti sotto il paese di Valdiporro frequentata dal Picchio Nero.
Picchio verde (picus viridis) Con il binocolo al collo e la compagnia di un residente gentilissimo ho potuto visitare i dintorni e camminare nella foresta di abeti per tentare di vedere il picchio Nero, che però quel giorno non si è fatto vedere, anche se i buchi sui grandi abeti tradivano la sua presenza.
In compenso ho potuto fotografare una femmina di Picchio Verde che si aggirava in un prato alla ricerca di insetti tra le ultime chiazze di neve e ho visto alcuni Gracchi alpini, la Nocciolaia, il Regolo, i Cardellini e il Picchio muratore.

Negli ultimi 6 anni in Lessinia sono state complessivamente osservate circa 170 specie di uccelli tra le quali l’Aquila reale, l’Astore, il Gufo Reale, la Civetta Capogrosso, il Fagiano di monte, la Cicogna nera, il Totano Moro, il Picchio Muraiolo,la Cesena, il Sordone e il Merlo acquaiolo.
Purtroppo la foresta di Giazza che mi ero prefissato di visitare era rimasta fuori dal mio itinerario per mancanza di tempo.
Nonostante le difficoltà per lo sviluppo economico e le prospettive di lavoro che offre questa zona negli ultimi anni, per fortuna si sta sviluppando anche qui un turismo sempre più interessato alla natura.

Per chi fosse interessato all’avifauna presente può seguire l’ottimo sito di Verona Birwatching dove può trovare l’elenco delle specie osservate in zona.

Mappa della Lessinia (compresa nelle Prealpi Venete).


Visualizzazione ingrandita della mappa

 

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